lunedì 14 febbraio 2011

Sabato 12 Febbraio, P.zza S.Annunziata.
E' qui che abbiamo deciso come comitato solidale antirazzista La Via Della Libertà di incrociare, condividere e nutrire le ragioni del nostro impegno solidale con quelle dei fratelli egiziani, tunisini e non solo, in relazione all'epocale e straordinario processo di liberazione avviato dalla nostra gente nel nord dell'Africa.

Un terremoto che scuote nelle fondamenta il secolare potere oppressivo perpetuato dalla politica.

Un colpo pesantissimo e significativo alla quint'essenza del sistema democratico borghese, al cuore delle propaggini più odiose, reazionarie e sanguinarie di esso, rappresentate dei regimi militari e teocratici africani e latino americani da un lato, e dal modello asiatico neo capitalista schiavista ed omicida dall'altro.

Una sonora bocciatura, rabbiosa ma al tempo stesso inerme e pacifica, speranzosa, ma soprattutto ed in primo luogo autenticamente inappellabile quella rivolta alla credibilità etico morale della politica ed all'attendibilità sempre più pallida e fragile delle sue promesse di emancipazione e giustizia; una condanna ferma e coraggiosa, incorruttibile come la dignità che quei sistemi tentano da sempre, invano, di spezzare, e che ritroviamo invece intatta, impressa sui volti delle donne e degli uomini di piazza Tarhir, ai quali ed alle quali da Firenze Sabato scorso abbiamo cercato di dire "bravi!..brave!", e semmai un "grazie.." non retorico, per averci insegnato che liberare se stessi significa sempre, anche, in qualche modo, liberare gli altri.

E allora sì, ancora una volta:" Siamo tutti in piazza Tahir!"

David

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