lunedì 14 febbraio 2011

IN SOLIDARIETA’ CON LA RIVOLUZIONE ARABA

Sabato 12 Febbraio in molte piazze italiane, da Milano a Palermo, passando per Firenze e Roma, siamo stati partecipi di importanti manifestazioni di solidarietà alle rivoluzioni che stanno scuotendo tanta parte del “mondo arabo”. Dalla cacciata di Ben Alì dalla Tunisia, ai movimenti dell’Algeria e dello Yemen, fino all’imponente e perseverante ondata rivoluzionaria della popolazione egiziana, tutto fa presagire che il “mondo arabo”, meglio i popoli arabi, hanno virato verso nuovi orizzonti, verso un nuovo futuro. Noi come Comitato Solidale e Antirazzista non possiamo non riconoscerci in tanta parte di umanità che cerca di riscattarsi, e così facendo di riscattare tutti noi, nella ricerca di un futuro migliore, di una speranza che, come provano le tante e festanti testimonianze dirette, è fatta di partecipazione diretta, di solidarietà diffusa, di scelte prese in comune. Non possiamo sapere come andranno queste ondate rivoluzionarie, che tanto somigliano a quelle dell’89 del secolo appena trascorso. Certo è che trovarsi per settimane a condividere una piazza con decine di migliaia di persone, intere famiglie, musulmane e cristiane assieme, nella paura di non sapere fino a quando, e se, i militari non apriranno il fuoco, ma nella gioia e nella consapevolezza che insieme si può e si sta cambiando il mondo…. , che dire… è come vedere con i propri occhi che la Storia con la “S” maiuscola non la si può fermare, come verificare che realmente solo con una reale e diffusa comunanza si può sognare un futuro fatto di tutti e per tutti. Non è solo e tanto la vittoria su un dittatore quanto l’averlo fatto assieme, per se stessi, per i vicini di casa, per i propri figli e per i figli di tutti. Non sappiamo come procederà questa favolosa rivoluzione araba ma è importante che diventi anche la nostra rivoluzione, perché il mondo arabo è il nostro mondo, perché i nostri fratelli arabi possano infonderci il giusto coraggio e la necessaria consapevolezza per credere che il cambiamento è possibile, perché il cambiamento è possibile, se pensato insieme e per gli altri.
E mentre riflettiamo sulla cacciata del dittatore egiziano, oggi il vento ha ripreso a soffiare sull’Iran…..Un vento caldo, fatto di migliaia, di milioni di voci, che forse arriverà fino noi, anzi, sicuramente arriverà fino a noi perché è anche il nostro vento.

Viva piazza Tahrir, viva la rivoluzione araba

Antonio

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