giovedì 17 novembre 2011

ASSEMBLEA PUBBLICA

                                            SOLIDALI CONTRO LA CRISI

Per far emergere una migliore umanità
E’ urgente una reazione per affermare l’altruismo e la solidarietà; solo così possiamo migliorare la vita combattendo le divisioni che si sono diffuse nella società alimentate dal razzismo, dal maschilismo, dall’egoismo e dalle logiche di sopraffazione. Solo così potremo difenderci dalle misure che i governi preparano per farci pagare la crisi e iniziare a disegnare un futuro fatto di solidarietà e di accoglienza, di sicurezza e di benessere.

Giovani contro vecchi, precari contro garantiti, cittadini contro immigrati, tutti contro tutti: questi conflitti sono funzionali a chi ci governa. Siamo sicuri che le manovre che il futuro governo proporrà alimenteranno queste divisioni, colpiranno i più deboli e peggioreranno la vita di tutti, mettendo ai margini fasce sempre più ampie di popolazione.

Delegare la soluzione della crisi a chi l’ha creata è paradossale. C’è bisogno di fare da soli, uniti fuori dalle logiche oppressive. C’è bisogno di protagonismo diretto per espandere i valori della solidarietà. Per questo vogliamo sviluppare la costruzione di una rete di Comitati Solidali per accogliere i fratelli e le sorelle immigrati, per affermare la dignità e l’autoderminazione delle donne, per difendere il bisogno di lavoro e di salario dei disoccupati e dei precari, i diritti dei pensionati, per migliorare la vita nelle scuole e nelle università.

A Tutti coloro che pensano che la solidarietà ci migliora la vita da subito e che può essere la chiave per uscire dalla crisi proponiamo di venire all'Assemblea cittadina e dei Comitati Solidali del 3 Dicembre 2011 per dialogare e costruire insieme un presente ed un futuro migliore. Vi aspettiamo numerosi


ASSEMBLEA PUBBLICA

sabato 3 Dicembre, ore 14.30

presso il Circolo XXV Aprile  in Via Bronzino 117  Firenze

Comitato Solidale Antirazzista "  La Via della Libertà "

domenica 13 novembre 2011

Racconto del volantinaggio del 29 ottobre 2011 al mercato di Scandicci




Le premesse non erano le più incoraggianti: innanzitutto eravamo soltanto in tre (Ugo, Marco ed io), inoltre i cartelloni sull’accoglienza e la solidarietà che avevamo deciso di portare non c’erano (sugli aspetti organizzativi siamo dei dilettanti!). Nonostante ciò cominciamo ad offrire alle persone che passano la piattaforma dei Comitati solidali e antirazzisti, sapendo che non avremmo trovato immediata attenzione. Infatti io fermo subito tre ragazze di circa 16 anni che tranquillamente si dichiarano razziste: una perché è stata picchiata da quattro ragazze rumene, un’altra perché gli immigrati molestano noi donne. Le invito a riflettere: ma se a picchiarti fossero state 4 italiane, oggi odieresti anche te stessa? Ancora: la violenza contro le donne va fermata, ma perché non c’è la stessa veemente indignazione e reazione quando a stuprare sono i padri di famiglia, i mariti e i fidanzati italianissimi (e sono la maggioranza)? Rimangono senza parole. Prendono la piattaforma e si fermano a riflettere (forse solo per un attimo) sul fatto che per avere città più sicure serve la solidarietà, non l’odio e la diffidenza. Per fortuna Ugo invece fa conoscenza di Paolo (ragazzo brasiliano interessato al nostro comitato).

Proseguendo sembra che per me sia la giornata no: una signora di oltre sessant’anni non ha problemi a dirsi razzista (ma allora non è un fatto generazionale!): “fanno troppi figli, vogliono troppo, loro sono tutelati dallo Stato mentre noi italiani no, ecc.” Mi viene da rispondere semplicemente: uniamoci per combattere le ingiustizie, non combattiamo le persone come noi; la invito a riflettere su chi arriva qua attraversando il mare in condizioni disperate e non ha nessuna garanzia da questo Stato perché è senza permesso di soggiorno, perciò non si può curare, non può lavorare, non può riabbracciare i propri cari, non può vivere una vita dignitosa. La signora ora è meno convinta del suo razzismo, mi promette che leggerà la piattaforma. Queste sono molte delle persone che incontriamo e fa parte dei nostri compiti invitarle a riflettere, lasciare delle domande, dei dubbi, seminare la pianta della solidarietà.

Peggio ancora quando uomini e donne tirano diritto per non scambiare nemmeno una parola: l’indifferenza, spesso cela razzismo e ben radicato…

Finalmente incontro Alessandra, con i suoi due scatenatissimi bambini; si ferma, si dice d’accordo, ci vuole conoscere e sapere delle nostre iniziative. Non abbiamo molto tempo per discutere ma concorda sul fatto che la solidarietà ci migliora la vita. Ci scambiamo il numero di telefono e l’indirizzo mail, speriamo di rivederci. Alla fine incontreremo altre persone curiose e disponibili.

Quando andiamo via dal mercato ci fermiamo dieci metri più in là, c’è un gazebo del PD con un manifesto che recita: “in nome del popolo italiano”. La nostra è una fondamentale, preziosa e indispensabile proposta, molto controcorrente per affermare la Comune Umanità

Sibilla Caroppo

Sabato 29 ottobre 2011