martedì 8 giugno 2010

Ci sono persone che quotidianamente lottano per sottrarsi ad un sistema annichilente e violento, riteniamo sia giusto e doveroso, quando condividiamo riflessioni e conoscenza, condividirle ed alimnentarle, in questo caso con kelek ed il suo curatore miguel martinez e nello specifico ringraziamo dell impegno e della velocità con la quale informa, pubblichiamo per questo quello che segue.......

sabato, 05 giugno 2010
We Con The World: hasbarà e negazionismo

Ieri, l'ufficio stampa dell'ambasciata israeliana a Washington ha inviato ai media il link a un filmato satirico sulla strage della Freedom Flotilla. Qualche ora dopo, ha inviato un'altra mail, in cui precisava che il filmato che aveva appena pubblicizzato non rifletteva la politica del governo israeliano. Intanto, comunque, il filmato ha fatto il giro del mondo.

Si tratta di We Con the World, una parodia della nota canzone We Are the World. Travestiti da attivisti umanitari, i cantanti - mimando forti accenti arabi - recitano il ruolo dei passeggeri della Freedom Flotilla, vantandosi di aver "fregato il mondo".

Vale la pena citare per intero il testo.


We Con the World
Freghiamo il mondo

Viene il momento
In cui dobbiamo inscenare uno spettacolo
Per il mondo, la Rete e CNN
Non ci sono persone che muoiono
così la miglior cosa che possiamo fare
è creare il più grosso bluff che possa esistere

Dobbiamo andare avanti, facendo finta giorno dopo giorno
Che a Gaza ci sia crisi, fame e malattia
Affinchè milioni di dollari in aiuti soddisfino i loro fondamentali bisogni
Come formaggio e missili per i bambini

Faremo perdere
la ragione al mondo
Gli faremo credere che Hamas
sia Madre Teresa
Siamo viaggiatori pacifici
Con le pistole ed i nostri coltelli
La verità non troverà mai la strada della vostra TV

Ohh, li pugnaleremo al cuore
Sono militari, non interessa a nessuno
Noi siamo piccini, e facciamo qualche inquadratura con le colombe
Come Allah ha mostrato, per i fatti non ci sono domande

Così saremo sempre in vantaggio

Faremo perdere
la ragione al mondo
Gli faremo credere che Hamas
sia Madre Teresa
Siamo viaggiatori pacifici
Stiamo brandendo i nostri coltelli
La verità non troverà mai la strada della vostra TV

Se Islam e terrore rallegrano il vostro animo
Ma vi dispiacete perchè potrebbe sembrare sbagliato
Bene, bene, bene, bene non capite
Avete appena ottenuto di potervi definire
Un attivista per la pace e gli aiuti umanitari

Faremo perdere
la ragione al mondo
Gli faremo credere che Hamas
sia Madre Teresa
Siamo viaggiatori pacifici
Stiamo brandendo i nostri coltelli
La verità non troverà mai la strada della vostra TV

Freghiamo il mondo
Freghiamo la gente
Gli faremo credere che lo Tsahal sia Jack lo Squartatore

Freghiamo il mondo
Freghiamo la gente
Gli faremo credere che lo Tsahal sia Jack lo Squartatore
Il testo mi ha colpito, perché dimostra la straordinaria affinità tra hasbarà - propaganda sionista - e il cosiddetto negazionismo dell'Olocausto. Non solo perché qui si nega ridendo che nella Gaza assediata ci sia chi soffre.

Nel 2002, i soldati israeliani fecero un massacro nel campo profughi palestinese di Jenin. Per tredici giorni, i bulldozer rasero al suolo le fragili case, spesso con gli abitanti dentro. All'inizio, si parlò di circa 500 morti, poi si venne a scoprire che erano stati appena una cinquantina. Provate a digitare su Google Jenin massacre e vedrete come quei cinquanta e passa morti oggi vengano festeggiati dagli hasbariti come prova di una "montatura palestinese".

Se c'è un errore, una eccezione, allora tutto diventa falso: il negazionismo da cyberstrada sfrutta in maniera analoga il fatto che sia stata dimostrata la falsità di un'accusa (che i nazisti facessero il sapone con il grasso delle loro vittime) per arrivare a dimostrare che ogni affermazione sulle atrocità naziste sia un falso.

Ma se l'olocausto ebraico non è esistito, deve essere una deliberata menzogna, inventata dagli ebrei per spillare soldi ai polli, quelli che in inglese si chiamano the gullible, quelli facili da ingannare.

La truffa è uno spettacolo che fa incassare soldi. E per imporre questo spettacolo, ci vuole un complotto che permette di controllare i media. Come scrive la sionista Deborah Fait (ma basta cambiare qualche parola qua e là, per avere un testo da negazionista):

"Ehhh si, il mondo e' ubriaco, ormai sono tutti impazziti, la propaganda araba ha lavorato bene e continua a farlo, ha il mondo nelle sue mani, i giornalisti, i media, i politici, i supermercati, il mondo intero e' in mano agli arabi pronto ad addentare Israele alla gola per farlo morire.

Boicottano, demonizzano, delegittimano , Israele e' diventato il Punching Ball dell'odio internazionale antisemita, in ogni paese del mondo occidentale esistono varie organizzazioni filopalestinesi e palestinesi che ricattano i governi e detengono il potere dei Media.

Sono una potenza mondiale ormai e ogni azione contro Israele va attribuita a loro."
Lo spettacolo-inganno viene nominato con giochi di parole che uniscono il concetto di "olocausto" a quello di "truffa": Holohoax, Shoah Business... Proprio come il termine hasbarita, Pallywood che unisce il concetto di "Palestina" con quello di "Hollywood".

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